Un gruppo criminale aveva intenzione di organizzare un colpo di Stato in Romania, al fine di instaurare un governo filorusso.
L’Agenzia romena ha avviato un’indagine contro la criminalità organizzata, scoprendo che, a partire dal 2023, si era formato un gruppo che aveva dei legami molto forti con Mosca e che – alla fine – intendeva realizzare un colpo di Stato in Romania, in modo da insediare un governo amico di Mosca e della Russia. L’obiettivo principale, dunque, era quello di mettere in discussione la sovranità e l’indipendenza di Bucarest.
Sventato colpo di Stato in Romania: sei persone arrestate
Un gruppo della criminalità organizzata rumena, DIICOT, dal 2023 progettava un colpo di Stato in Romania al fine di realizzare un governo filorusso che avrebbe – nei fatti – destabilizzato l’indipendenza e la sovranità della città di Bucarest.
L’agenzia romena, dunque, si è messa ad indagare su questo gruppo di politico di sei persone che, alla fine, sono state arrestate.
Il gruppo criminale è composto proprio da queste sei persone che, secondo l’accusa, sarebbe nato nel 2023 e avrebbe – fin da subito – instaurato legami molto solidi con il Cremlino.
L’obiettivo principale della loro azione, dunque, era, non solo sostenere la Russia, ma anche quello di compromettere – dal punto di vista politico – la capacità di difesa del paese, come sottolineato dalla polizia.
Le azioni messe in atto dal gruppo criminale
Secondo quanto rivelato dalla servizi segreti di Bucarest, il gruppo avrebbe operato al fine di rimuovere l’ordine costituzionale odierno della Romania, portando allo scioglimento di tutti i partiti politici. A quel punto, dunque, avrebbe poi formato con i suoi membri un nuovo governo filorusso.
A tal scopo, dunque, secondo quanto riferito, i membri di questo gruppo avrebbero chiesto il supporto dei funzionari dell’ambasciata della Federazione russa.
Il gruppo inoltre, voleva che la Romania si ritirasse dalla NATO, della quale era entrata a far parte nel 2004. Inoltre, i criminali puntavano anche a ridisegnare la bandiera nazionale, a formulare un nuovo inno e a, cambiare la Costituzione vigente.
